Le undici pagine di questo centotrentanovesimo numero della pubblicazione telematica uscita, ormai tanti anni fa, dalla fervida fantasia di Daniele Perboni e Walter Brambilla, propongono una atletica bifronte. Su una facciata fanno bella - bellissima - mostra i risultati degli atleti e delle loro medaglie (speriamo non si disintegrino come quelle patacche olimpiche francesi dell'anno scorso, pur firmate da megamiliardaria sigla del lusso mondiale...). Sull'altra, una avvilente storia di saccocce, peraltro storie non nuove nel vasto libro dello sport (tout court, non solo atletica).infettato dalla pandemia inarrestabile del denaro. Le vicende delle scommesse dei calciatori (tanto affezionati alla maglia azzurra, poveri cari, perdoniamoli...), dei tennisti che scommettono pure loro, degli arbitri, dei guardialinee, e chissà di quanti altri, per la gioia dei delinquenti delle reti occulte. I redattori della pubblicazione trattano gli argomenti con la consueta libertà di parola. Finchè il rinascente Min.Cul Pop. strisciante - non tanto - del Paese, in tutte le sue manifestazioni di libertà e di dissenso, non prenderà il sopravvento. Anche nello sport.