Prima di entrare nell’argomento che vi proponiamo oggi, dobbiamo fare una doverosa premessa. Negli ultimi tre mesi, alcune situazioni contingenti ci hanno impedito di dare la consueta continuità alla nostra pubblicazione online. Adesso stiamo cercando di recuperare. Ci scusiamo con gli autori degli articoli e con i nostri lettori, cercheremo di fare del nostro meglio.
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Quella che presentiamo oggi merita a pieno titolo l’etichetta di «ricerca» nel campo della storia dello sport. Si eleva come argomento e come spessore di contenuti ben al di sopra di tante rifritture che vengono pubblicate su argomenti sportivi, senza un minimo di ricerca su documenti e fonti autentiche. L’esempio più calzante è quello dei libri sui Giochi Olimpici che, ad ogni edizione (prepariamoci per il 2024…), invadono le vetrine delle librerie. Banali ricopiature di pubblicazioni precedenti, senza nessun approfondimento, con errori che si trascinano nel tempo, di edizione in edizione. Poche sono le pubblicazioni sui Giochi Olimpici assurte alla dignità di ricerca storica.
Ci fa piacere poter scrivere che il lavoro che presentiamo oggi va annoverato a pieno titolo in questa categoria. E ci fa ancor maggior piacere perché è frutto del lungo lavoro di due amici che stimiamo molto. Alberto Zanetti Lorenzetti (foto a destra) fece parte del «nucleo» originale che diede vita, ormai ventotto anni fa, all’Archivio Storico dell’Atletica Italiana. Alberto ha ricoperto la carica di vicepresidente, oggi quella di segretario-tesoriere. Autore di numerose pubblicazioni, sia per il nostro Archivio (ne ricordiamo due in particolare: l’indice della rivista «Atletica» 1933-1994 e la raccolta di scritti di Bruno Bonomelli), sia per la società sportiva di cui ha fatto parte sia come atleta che come dirigente (Atletica Brescia 1950), per finire con due libri di eccezionale fattura sullo sport giuliano-dalmata in collaborazione con il Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, Croazia.
L’altro autore Giampiero Petrucci (foto a sinistra), toscano di Viareggio, è un grande esperto di ciclismo, ha scritto diversi libri fra i quali "Coppi per sempre", coautore Auro Bulbarelli, opera che nel 2019 ha vinto il Premio letterario del Comitato Olimpico Italiano. Petrucci era legato da amicizia e comuni interessi con Aldo Capanni, altro dei nostri pilastri portanti prima della prematura scomparsa, e in questo intersecarsi di conoscenze si creò anche un duraturo rapporto fra Alberto e Giampiero, che sfocia oggi in questa eccezionale ricerca. Trattasi delle biografie – 875 – degli atleti italiani olimpici, cioè quelli che hanno preso parte ai Giochi Olimpici, fra il 1896 e il 1936. Non vi diciamo altro, vi lasciamo alla presentazione (qui di seguito) scritta dai due autori, ma soprattutto alla consultazione dell’opera che trovate pubblicata sul sito del Comitato Olimpico Italiano entrando su questo indirizzo.
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Olympiabolario nasce dal desiderio di approfondire le figure personali e sportive degli Azzurri olimpionici nel periodo “eroico” del nostro sport, quando si gareggiava veramente “per diletto”, nel pieno spirito del fairplay, nel più alto concetto di olimpismo. Un desiderio, ma forse anche una necessità dei due Autori, da sempre appassionati di storia dello sport, di riscoprire e far conoscere le nostre radici, le nostre tradizioni, i nostri difficili inizi ed i nostri primi risultati importanti nell’agone olimpico, in un periodo in cui il modello sociale e sportivo nel nostro paese era ben lungi dall’essere sviluppato pienamente ed affermato in maniera globale.
Ecco perché in Olympiabolario troverete i profili biografici degli 875 atleti italiani, di ogni disciplina, che hanno partecipato ai Giochi Olimpici, estivi ed invernali, dal 1896 al 1936, elencati in ordine alfabetico, proprio come in un dizionario, in questo caso “sportivo”, con le loro storie ed i loro risultati, anche con qualche aneddoto e curiosità. Ovviamente, non è stato possibile completare le schede di tutti: alcuni sono campioni ben noti, altri sono atleti misconosciuti e di cui è veramente complicato trovare informazioni. Ma, nel complesso, si sono compiuti grandi passi in avanti nella loro conoscenza rispetto a quanto sinora noto e pubblicato, in maniera cartacea od online.
Vi sono difatti molte novità e notizie poco note se non inedite a completare il quadro personale di ogni atleta, compresi i dati anagrafi, controllati e certificati dai vari Comuni di nascita e dagli eredi degli olimpionici. Sono stati dunque corretti, dopo attenta verifica, anche diversi errori sedimentatisi nel tempo, non senza qualche sorpresa clamorosa. Certamente non è stato un lavoro semplice: tre anni di assemblaggio, oscuro e paziente, certosino, quotidiano. Sono stati consultati migliaia di giornali, riviste, libri e siti online, di tutto il mondo, e ciò ovviamente ha portato via molto tempo, non senza sacrificio ma con immensa passione. Il risultato, costituito da 1500 pagine ed oltre un migliaio di foto, non lascia dubbi: l’Italia, da sempre, ha costituito una componente importante dei Giochi, con risultati talora anche insperati, soprattutto nelle prime edizioni, rispetto al livello medio globale del nostro movimento sportivo che già allora possedeva comunque eccellenze in grado di farsi valere a livello mondiale.
Olympiabolario si presenta dunque come la più grande ricerca storico-sportiva mai dedicata ai nostri olimpionici, in una sorta di archeologia sportiva, ed il risultato è merito, in gran parte, anche dei numerosi e competenti esperti, massimi conoscitori della materia sportiva, che hanno supportato sempre e comunque gli Autori nella loro fatica: i nomi li troverete nell’apposita sezione dei ringraziamenti. Ma è indubbio che senza il loro grande apporto questo lavoro non avrebbe mai potuto essere così completo e dettagliato. Certo, vi sono ancora dubbi e lacune, anche a livello iconografico (ma sono comunque presenti le foto del 93% degli Azzurri), e speriamo che la pubblicazione online possa fornire lo spunto per migliorare ed implementare queste pagine.
Se oggi l’Italia è una potenza sportiva a livello mondiale, lo deve anche alla sua Storia, alla sua Tradizione, alle sue Radici: non a caso siamo, come confermato anche da questo lavoro, tra le poche nazioni che hanno sempre partecipato ad ogni edizione dei Giochi. Ecco perchè è nato Olympiabolario: conoscere il passato per capire meglio il presente.