Pubblichiamo gli ultimi documenti raccolti da Alberto Zanetti Lorenzetti a corredo della documentatissima storia dei fratelli Danilo e Oscar Cereali. In particolare la bibliografia, allegata in un documento PDF che potete consultare aprendolo qui, ci indica il modello per una vera ricerca storica, applicata, in questo caso, alla materia sportiva, ricerca ben lontana dalle favolette trite e ritrite che spesso ci capita di leggere e di ascoltare. Ricordiamo la «lezione» di Marco Martini:”…continuiamo ad essere purtroppo accerchiati da individui che continuano a riproporre sempre le solite cose e, fatto ancor più sconcertante, da gente che vuole sentirsi ripetere all’infinito questi argomenti…Scoprire la verità e portare alla luce elementi nuovi: ecco ciò che secondo noi è utile”. Da «Pala, piccone e microscopio», testo dell’intervento al Convegno «Bruno Bonomelli,maestro di atletica», Brescia, 13 novembre 2010. Alberto, medico, ha avuto una certa dimestichezza con il microscopio, ha fatto più fatica con la pala e il piccone…
Oltre alla ricca bibliografia di cui già abbiamo detto, presentiamo tre fotografie. Nell’immagine verticale, Danilo Cereali in versione lanciatore di martello, con la maglia della Gallaratese: alto, slanciato, fisico asciutto, non corpulento, ci ricorda certi martellisti moderni, tipo il giapponese Koji Murofushi (campione olimpico 2004 e mondiale 2011).
Nella prima foto orizzontale, quella sopra, gli atleti jugoslavi davanti all’aereo della Danish Air Line durante lo scalo a Praga nel viaggio che li avrebbe portati a Oslo. Abbiamo aggiunto un piccolo commento per ricordare i loro risultati ai Campionati d’Europa. Gli atleti sono elencati da sinistra a destra, come nella foto.
Danil Žerjal, lancio del disco, prestazione modesta, 44.31, decimo;
Marko Račič, 100 metri, seconda batteria, squalificato; 200 metri, terza batteria, sesto con 23.6, solo il nostro Vanes Montanari fece peggio: 24.1;
Marijan Slanac, 100 metri, terza batteria, quinto con 11.0; in quella batteria Montanari non prese la partenza; 200 metri, seconda batteria, non partito;
Petar Vuković, salto in alto, dodicesimo con 1.85;
Marijan Urbić, salto in lungo, non partito;
Ivan Gubijan, lancio del martello, undicesimo, 45.11;
Davorin Marčelja, decathlon, nono, punti 5.994;
Marijan Urbić, decathlon, dodicesimo, 5.738.
Alcune annotazioni olimpiche per Ivan Gubijan (croato di nascita, 14 giugno 1923): ai Giochi Olimpici di Londra ‘48, conquistò la medaglia d’argento (54.27), superato solo dal primatista del mondo, l’ungherese Imre Németh (56.07). Ivan prese parte anche ai Giochi di Helsinki ’52: 54.76 in qualificazione, nono 54.54 in finale, un posto davanti a Teseo Taddia (54.27). A Londra troviamo anche Žerjal, altro modesto 42.09 in qualificazione, sopravanzato (43.07) da Giorgio Oberweger, il cui compito era far compagnia in pedana a Consolini e Tosi! Altro jugoslavo a Londra: il decatleta Davorin Marčelja, diciottesimo con 6.141 punti, tabella in vigore allora.
E proprio a Londra si riferisce la seconda foto orizzontale; il primo a sinistra è il nostro Danilo, che torreggia con la sua stazza.