Questi lacustri sono briganti per modo di dire, innoqui. Al massimo massacrano i loro piedi sgambettando per 100 chilometri da Firenze a Faenza, scavallando gli Appennini Tosco-Romagnoli con la punta massima posta ai 913 metri della Colla di Casaglia. Dunque neppure lontanamente imparentati con Stefano Pelloni, detto il "Passatore", efferato bandito romagnolo, di Bagnacavallo, della prima metà dell'Ottocento. Ai giorni nostri lo si ricorda con questa sgroppata lunghissima, giunta alla sua 45esima edizione. Briganti ne esistono ancora, anzi sono molti di più, ma non usano più il fucile "a trombone" e hanno lasciato gli scomodi e umidi anfratti appenninici per i molto più comodi, ovattati e griffati uffici delle "stanze dei bottoni". Sono molto più pericolosi del povero Pelloni, e rubano molto di più. E non viene in mente a nessuno di dedicare loro una gara. Al massimo il doppio Giro del Cortile di San Vittore.
Oggi pomeriggio, nove arditi sono partiti dunque dalle rive del lago di Garda per raggiungere le rive d'Arno. Sei maschietti e tre gagliarde signore e signorine, tutti fasciati con i colori bianco-verdi-azzurri del Gruppo Sportivo Montegargnano. I loro nomi: Manuela Ferrari, Alessandra Banalotti, Cristina Bersanini, Mirco Beltrame (una "100" fatta), Tiziano Ferrelli (due completate), Christian Ceruti (una), Davide Simpsi (al debutto come "centista"). Va aggiunto il "padrino" del GS Montegargnano, Elio Forti (che ci fa piacere ricordare è da sempre socio dell'A.S.A.I., e socio che ha fatto tantissimo per noi, in silenzio e senza vantarsene) il quale fa onore al suo cognome avendo terminato tre volte il "Passatore" di corsa-marcia e tre altre in bici, accompagnatore-allenatore-sostenitore morale nei momenti in cui si spengono i contatti gambe-cerebro.
Ma il primatista del gruppo è Antonio Callegari, genero di Elio, marito di Stefania. Lui di "Pelloni Race" ne ha fatte undici a piotte e una in bici. Antonio, che del Gruppo Sportivo è presidente, per allenarsi si spupazza, qualche volta, la settantina di chilometri che separano Navazzo dalla casa dei suoi genitori, che abitano vicino a Trento. Una passeggiata...
Torniamo ai briganti. Quelli del GS Montegargnano sono tutti rigorosamente sotto controllo. Non hanno scampo: Antonio Callegari di mestiere fa...il carabiniere al Comando Stazione di Gargnano! An'do vanno? Possono solo correre e scappare, ma lui, l'Antonio, su quelle strade che collegano Firenze a Faenza, ha più esperienza di loro. E poi lo dice anche la storia: il povero Stefano Pelloni fu ucciso da Apollinare Fantini, un "carabiniere" dello Stato Pontificio. Non vi resta che correre e arrivare a Faenza. Che Dio vi assista.
Nella foto di Marco Forti: Antonio Callegari, al centro, e Elio Forti, a destra, con l'inviato de "L'Eco del Pizzocolo", al momento della partenza da Navazzo.