La prima speranza è che l'ufficio legale dell'Editoriale GEDI non faccia il suo lavoro. In questo caso gli avvocati ci darebbero una bella strigliata. Confidiamo nella loro benevolenza. Stando alle regole, non potremmo riprodurre un articolo o una vignetta - come in questo caso - senza autorizzazione. Speriamo che si tenga conto delle lillipuziane dimensioni del nostro sito. La tentazione è stata troppo forte, non abbiamo saputo resistere quando ci siamo soffermati su questo disegno che, per noi, vale più di una articolessa forbita e presuntuosa. E' stata pubblicata sulla edizione del quotidiano "la Repubblica" di martedì 20 agosto. Siamo stati tentati di pubblicarla il giorno stesso, ma abbiamo rispettato un piccolo intervallo di 24 ore.
L'autore è Maurizio Biani, romano, vignettista e illustratore, dotato di una affilata capacità di penetrare con i suoi tratti di penna nelle carni guaste di questa società in decomposizione. Una sorta di anatomopatologo della realtà (in)civile che ci avvolge. Il tema, stavolta, è lo sport, i Giochi Olimpici recenti, in concreto. "Passata la festa, gabbato lo santo", in ossequio a millenaria tradizione. La sintesi cartesiana sta tutta in questi tratti di acuminata penna di Biani. Niente altro da aggiungere.
O meglio, no, un timido suggerimento all'autore: manca un dettaglio nella vignetta. Una dedica ai suoi colleghi della redazione sportiva, i quali, come tutti, non fanno eccezione. Lo sport? ma quale sport! I Giochi Olimpici? ma quali Giochi Olimpici! Per favore, non disturbateci e lasciateci giocare con la nostra palla!