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Di tutto, di più. Slogan abusatissimo, ma fa lo stesso. In questo nuovo numero della pubblicazione telematica «Trekkenfild» (il 114esimo, e con il decennale della nascita che si avvicina, sarà a marzo, un fondino redazionale ne ricorda le tappe più significative) si parla di cross, della nobiltà del cross domiciliato nelle ex brughiere lombarde (dove nacque circa 110 anni fa) ormai cementificate in ogni centimetro quadrato di spazio: Cinque Mulini edizione 91, Campaccio edizione 66.

In apertura Brambilboni hanno messo le risposte del presidente della Federazione, Stefano Mei, risposte che sembrano cavate di bocca con la tenaglia di un cavadenti medioevale. Un amico che ci ha telefonato le ha definite "stizzite". Non gliele manda a dire, in un altro commento, Daniele Perboni. In ogni caso, questo rumore di sciabole - o meglio, di coltelli - a noi dell'A.S.A.I. interessa poco o punto: ci spiace solo, e molto, che in questo clima vengano coinvolti galantuomini che all'atletica italiana hanno dedicato una vita, uomini e donne che hanno dato tanto e avuto poco, mentre ci sono quelli che hanno dato poco e avuto tanto, magari sottobanco, in nero.... Da parte sua, Walter Brambilla ci allieta con «l'atlante autostradale» delle sue peregrinazioni 2022 attorno al pianeta atletica, italica ed europea. Altre letture a chiudere le dieci pagine di questo numero. C'è una dichiarazione d'intenti nelle ultime parole del fondino editoriale che ricorda le dieci candeline sulla torta di «Trekkenfild», dice "Noi ci siamo e resistiamo!". Se volete qualche istruzione per l'uso, sappiate che noi dell' A.S.A.I. di resistenza siamo esperti dopo 29 anni: per i «padroni del vapore» (per chi ha letto gli scritti di Ernesto Rossi) non siamo mai esistiti....In fondo il nostro ispiratore Mario Verdi la Resistenza, quella vera, la fece sul serio, e sua moglie pure. E noi abbiamo preso da loro. E così sia.