Se volete, se avete tempo (ormai un bene prezioso che molti, tanti, troppi dicono di non avere mai, salvo stare con gli occhi, il naso e qualcosaltro incollati tutto il santissimo giorno sullo schermino di quello che chiamano il telefonino, a scambiarsi fesserie, barzellette, idiozie, polemiche, odio), dunque, se avete voglia e tempo qui trovate due numeri della pubblicazione telematica «Trekkenfild» con cui, ormai da anni, abbiamo instaurato una sorta di gemellaggio, io do qualcosa a te, tu dai qualcosa a me.
Per avere le idee chiare su questo concetto profondamente filosofico-politico, chiedere lumi a Genova e dintorni, sono espertissimi, pare. In questi due numeri il duo brambilperboniano ha svolto parecchi temi relativi a quella che chiamano atletica. In uno dei due numeri, in omaggio all'imperante «politically correct», hanno dato voce e spazio ad uno dei candidati alla corsa della poltrona presidenziale, il pugliese, una volta maratoneta (bravo) Giacomo Leone. L'atletica ha imparato a scimmiottare la politica: è perennemente in campagna elettorale. Vabbuò, fatti loro...Ci sono poi eventi, ricordi (gli 80 anni di Franco Arese, ex presidente a via Flaminia, noi preferiamo ricordarlo come atleta nel nostro album dei ricordi). Si parla di marcia, di questa nuova originalissima invenzione della maratona di marcia a staffetta, uomo-donna, onore agli atleti che marciano e faticano, onore sempre e comunque. Voi ricordate Eta Beta? L'inventore svitato di talune avventure di Topolino e Pippo (il quale già di suo era fuori come un balcone)? Ecco, a noi pare che da qualche anno in qua il nostro sport sia nelle mani di Eta Beta. Punto.