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Ci abbiamo messo parecchio tempo, sicuramente più del lecito, ma alla fine ci stiamo riuscendo. Intendiamo la pubblicazione della approfondita ricerca del nostro socio Enzo Rivis, che ha messo a punto un articolato sistema di valutazione per dare una risposta alla domanda: chi sono stati i migliori campioni della lunga vicenda agonistica dell'atletica italiana? Qualche tempo fa abbiamo già reso noti, in questo nostro spazio, i criteri adottati dal compilatore, che ha attribuito dei punteggi per i principali eventi internazionali, per i campionati nazionali, per i primati, e altri parametri. Su queste basi ha costruito la sua graduatoria. Abbiamo scritto la «sua» graduatoria. Ognuno di noi può farsene una propria, può cantarsela e suonarsela come vuole. Enzo, con rigore e competenza, ne propone una basata sui numeri, su criteri che ci azzardiamo a definire oggettivi. In ogni caso sono quelli che lui ha chiaramente esposto. Questa è materia magmatica, scivolosa. Già mettere a confronto epoche diverse, talvolta lontane decenni, è un percorso ad ostacoli, di quelli alti.

Enzo ci ha scritto:" Il punto di partenza davanti al quale ogni lettore si deve porre dovrebbe essere: non si possono comparare risultati e prestazioni fatte in tempi diversi. Da buon ingegnere, mi sono comunque divertito a cercare di trovare una modalità che sia in parte oggettiva, basata sui numeri. Ho assegnato ad ogni singolo evento un parametro, quindi ho preso in considerazione i risultati delle manifestazioni che ho deciso di analizzare. Ho considerato anche altri parametri, come primati, posizione nelle graduatorie mondiali annuali, ecc. Ovviamente il tutto lascia il tempo che trova, e chiunque può eccepire quel che crede: per esempio, oggi ci sono più competizioni considerate, avversari più o meno forti che hanno dovuto incontrare, oggi l'atletica è "mondiale", prima della guerra c'erano quasi esclusivamente Europa, Nordamerica, Giappone, Australia, e poche altre. Se vogliamo il "vantaggio" di oggi delle maggiori competizioni dove ottenere i punteggi, sono compensate dal fatto che era probabilmente più facile fare un record, o entrare nei primi delle liste mondiali o vincere un Campionato italiano. Non ho considerato i risultati ottenuti in staffetta, perché non dipendono dal risultato del singolo, ma dai quattro componenti. Ho preso poi in esame solo le specialità del programma olimpico. Ovviamente, anche il modo con cui ho dato i punti per i singoli piazzamenti impattano sul risultato. Solo un commento finale: mi sembra che almeno sul "podio" siano saliti quelli che forse si sceglierebbero anche a sensazione, senza far di conto".

Questo tipo di comparazioni e consequenti graduatorie è sempre stato un «gioco», un «divertissement» come dicono i nostri vicini di casa della Gallia, nel quale si sono cimentati in tanti: l'atleta dell'anno, poi è venuto quello del mese (non stiamo scherzando, c'era una pubblicazione telematica che lo faceva davvero), poi (e qui scherziamo) è venuto quello della settimana, e poi arriverà quello delle ultime ventiquattro ore. Un'orgia di elucubrazioni. Noi non daremo la stura a questa cacofonia di opinioni. Lo diciamo subito, chiaro e forte: questa è la scelta del nostro socio Enzo Rivis, che ha dedicato tempo - tanto - a costruire la sua proposta. La pubblichiamo con rispetto e attenzione. Chi non è d'accordo con Rivis, pazienza. Sicuramente tutti (?) ricorderanno il nome dello scrittore e drammaturgo siciliano che nel 1934 ricevette il Premio Nobel per la letteratura. Questo signore scrisse, fra l'altro, una commedia che porta questo titolo: Così è (se vi pare). Un drammaturgo dei nostri giorni, a noi molto vicino, uno che comunque il Nobel non lo vincerà mai, ha scritto il controcanto a quel capolavoro, che recita così: Così è (se vi pare), e se non vi pare è così lo stesso. E adesso chi ha tempo, voglia e interesse, può aprire questo documento in formato PDF e andare alla scoperta di quasi un secolo e mezzo, o giù di lì, di atletica nel nostro allungato stivale. Volutamente finora, né nel titolo né nel testo, abbiamo fatto cenno ai nomi degli atleti, se siete punti da curiosità, scopriteli da soli. È degno del miglior monsieur de la Palisse scrivere che in una prossima puntata pubblicheremo la stessa graduatoria per le signore e signorine.

Serve dire che la foto che pubblichiamo è già un indizio più che evidente? Immagine scattata a Brescia, al vecchio stadio di Porta Venezia; sullo sfondo le pendici del Monte Maddalena, la "montagna di casa" - un tempo che fu - dei bresciani che andavano fuori porta, a piedi, la domenica per spiedi e salamine alla griglia. Primattore solitario nella foto, Adolfo Consolini con zazzera ricciolina.