Un po’ su questo sito Internet e un po’ sui libri che il nostro Archivio ha dedicato alla storia dei campionati nazionali, Marco Martini ha pubblicato finora la ricostruzione completa della carriera di alcuni famosi atleti italiani: Beccali, Consolini, Facelli, Lunghi, Pagliani. Ora è la volta di un nome meno noto ma ugualmente valido, che stimola anche la curiosità dell’appassionato in quanto fu più calciatore che atleta, e giocò nel campionato di calcio che oggi chiamiamo «serie A»: Angelo Tonini. Martini ha ricostruito sia tutta la sua carriera di footballer, di guizzante ala destra, sia quella di atleta, dedito soprattutto ai salti, in particolare al lungo, nel quale fu il primo italiano a infrangere il limite dei 7 metri. Naturalmente bisogna tenere presente che non solo i saltatori, ma anche i calciatori erano all’epoca ben lontani dai lauti guadagni degli anni a noi più vicini, e che le necessità dell’esistenza condizionavano le scelte e gli obiettivi dei giovani a scapito della pratica sportiva. Tonini è un campione del quale non si sapeva gran che. In quegli anni i protagonisti dei salti non erano popolari; le loro competizioni venivano seguite da una élite di pochi competenti, e gli stessi periodici sportivi italiani riservavano loro poche righe.
L'autore desidera ringraziare il socio Vanni Ghiotto per le ricerche che hanno consentito un arricchimento di questa bella e inedita storia.
Quanti, anche tra gli esperti di storia dell’atletica leggera, ricordano il nome di Elmore Harris? Nel triennio 1944/1946 questo ragazzo della Morgan State University sconfisse 6 volte su 7 confronti diretti (dai 400 metri alle 600 yards) il coetaneo giamaicano Herb Mc Kenley, poi passato alla storia come uno dei migliori 400isti di tutti i tempi. Già distintosi nel football americano sin dal 1943 a livello di college, e mantenendosi agli studi lavorando in una sartoria, nel 1947 passò professionista non nella National Football League, che aveva tra l’altro solo da poco aperto le sue porte ai primi afro-americani, bensì in una lega minore (All-America Conference) con la squadra dei Brooklyn Dodgers. Con l’atletica mai in cima ai suoi pensieri, e raggranellato quanto gli era necessario per una esistenza decente, imboccò poi il suo percorso di vita da adulto. Gli Stati Uniti, con miriadi di giovani dalle eccellenti potenzialità atletiche solo parzialmente espresse perché sfruttate in altri sport, sono l’esempio storicamente a noi più noto per introdurre la figura di Angelo Tonini, nato ad Arezzo il 26 novembre 1888 (deceduto il 18-2-1974 a Milano) ma residente a Vicenza, di cui abbiamo ricostruito la carriera sportiva di calciatore-atleta, che qui presentiamo. Grande talento dei salti, tanto da risultare il numero uno d’Italia anche in quella specialità scomparsa ormai da un secolo che era il salto misto (in lungo e in alto contemporaneamente), preferiva sicuramente giocare a calcio, e si applicò all’atletica praticamente solo nell’anno olimpico 1912. Purtroppo una intossicazione alimentare rimediata durante il rocambolesco viaggio che dall’Italia portò i nostri ragazzi a Stoccolma, gli impedì di esprimersi al meglio ai Giochi Olimpici. Alcuni degli atleti distintisi anche in altre discipline sportive sono riusciti a incidere nella storia di almeno uno degli sport praticati, altri, come lo Harris del nostro esempio, sono caduti nell’oblio. Tonini merita, a nostro parere, di non essere dimenticato, perché rimane comunque il primo italiano ad aver saltato in lungo 7 metri.