Los Angeles '84: Mahmoud nella morsa della coalizione keniano-statunitense
Intersezioni agonistiche. Quando riceviamo dal nostro amico Gilbert Rossillo, che si incarica di essere le postier, il postino, della Commissione francese Documentazione e Storia, l'annuncio delle nuove ricerche sull'atletica transalpina, andiamo subito a dare una occhiata, in particolare, all'édito di Luc Vollard, il quale sempre ha storie interessanti da raccontarci. Ma non solo: le sue storie de atletico Gallico ci offrono il destro per parlare, meglio ricordare, i nostri italici protagonisti, alcuni magari anche sepolti nell'oblio. Cerchiamo appunto delle «intersezioni».
Stavolta Luc si è avvicina nel tempo: ci parla di un evento - felice per i francesi - collocato nel contesto dei Giochi Olimpici Los Angeles 1984, quelli storpiati dalla assenza di tanti Paesi di quello che allora chiamavano il «blocco comunista», era la risposta allo sgarro di quattro anni prima, Mosca '80: fuori gli yankees e i loro sudditi, adesso fuori tutti gli adoratori della falce e martello. Praticamente la stessa logica delle organizzazioni criminali: occhio per occhio, ecc.
Luc ci parla di Joseph Mahmoud e della sua medaglia d'argento in quella gara. Joseph era di origine marocchina, nato (anno 1955) a Safi, una bella città affacciata sull'Oceano Atlantico. Ma in questo numero della Lettera Informativa si dà conto anche dell'avvicinarsi della festa dei 100 anni della nascita della Federazione francese, della prossima pubblicazione di «Athlerama 2019», il completissimo annuario francese, della nuova messa a punto degli incontri internazionali, e di altri lavori storico-statistici. Per non farla troppo lunga, noi rinviamo a domani l'approfondimento di quelle che abbiamo chiamato «intersezioni agonistiche». Intanto godetevi la storia di Mahmoud, un atleta con una lunghissima carriera.