Auguste Maccario, le petit coureur ligurien champion dans la Principauté (6)
Le foto, in senso orario, da sinistra: Maccario, in canotta bianca, attorniato da altri atleti. Foto di gruppo per alcuni degli italiani in allenamento per Anversa: il primo a sinistra, il più alto, è l'allenatore americano Platt Adams; Maccario, a torso nudo, è il primo seduto a gambe incrociate a sinistra, vicino a lui il velocista Vittorio Zucca, nella stessa fila con la maglia a strisce orizzontali Carlo Speroni; in alto, quarto da sinistra Oprando Bottura, giavellottista, e ultimo Giorgio Croci, velocista; dei tre al centro, a sinistra, Ugo Frigerio, e a destra Donato Pavesi, con l'immancabile cappelletto bianco e nero. In basso, partenza dell' ultina gara di Maccario, un 5000 metri nelle strade di Monaco; a sinistra, suo figlio Fernand
Verso la conclusione. Con questo «capitolo» concludiamo la lunga storia dell'atleta Augusto Maccario, nativo di Ventimiglia ma vissuto gran parte della vita nel vicino Principato di Monaco, dove fu atleta attivo, vincente e rispettato. Per l'evento più importante della sua carriera, i Giochi Olimpici - ricordiamo: 1920, Anversa, VII Olimpiade - corse per l'Italia, come era sacrosanto, la sua nazionalità quella era. Eppure, i monegaschi, non se ne sono impossessati, pur sempre considerandolo uno dei loro. Dopo i primi due «capitoli» raccontati da Alberto Zanetti Lorenzetti, sui rimanenti abbiamo abbondantemente attinto a pubblicazioni storiche monegasche, che ci aiutano anche per queste righe conclusive.