Ricordiamo Bruno Bonomelli nel giorno della sua nascita, centodieci anni fa
Centodieci anni fa nasceva Bruno Bonomelli, che alcuni di noi (non abbiamo l'ardire di prendere impegno per tutti) che facciamo parte di questa piccola enclave di sopravvissuti riconosciamo come nostro Maestro e ispiratore. Risentiamo le sue lezioni-non lezioni, ci ha insegnato l'atletica stando giù dalla cattedra, mai sopra. Ci ha trasmesso la voglia di polemizzare, lottare, mandare a quel paese i vaniloquenti tromboni dello sport, che anche nell'atletica non sono mai mancati. Ha cercato di farci entrare nel cirivreddo (cervello, secondo l'affascinante linguaggio camilleriano) che «l'atletica è progresso e chi non crede nell'idea di progresso non può amare l'atletica». E così la mistifica, la insozza: è di oggi un'altra avvilente notizia che ci racconta della squalifica del campione mondiale 2019 dei 100 metri e staffetta Christian Coleman che, pare, abbia giocato al gatto e al topo con le regole dei controlli contro il doping. Due anni di squalifica, titoli perduti, medaglie da riassegnare, compilazioni che non valgono più un fico marcio.
Per anni il maestro elementare (come sua moglie Rosetta Nulli) ha pubblicato, di sua sacchetta (tasca), libretti di compilazioni di dati che ancor oggi sono di una arcaica eleganza, oltre che di una utilità inarrivabile per quei rimasugli di pensionati che ancora hanno a cuore la conservazione della memoria di questo nostro bellissimo sport. La sua generosa produzione statistico-compilatoria venne prima dell'organismo internazionale etichettato come A.T.F.S., per non parlare della immobile federazione italiana che arrivò a partorire un Annuario solo nel 1961. Ci sono, esistono eccome, i testi dei suoi polemici interventi nei soporiferi congressi annuali della F.I.D.A.L. per perorare la causa della pubblicazione di un compendio annuale. E invocava il paragone, lui uomo di cultura vasta e assimilata, con le compilazioni degli antichi filosofi greci. Le statistiche BiBis (ci ha chiesto qualcuno, in altra occasione, cosa sta a significare: semplice, due volte B, Bruno e Bonomelli) le faceva sul serio, analizzando i dati secondo i dettami della statistica vera, tracciando grafici, traendone suggerimenti e indicazioni, non vane e inutili elencazioni di numeri che non dicono niente a nessuno, tantomeno a chi dovrebbe lavorare per il progresso dell'atletica.