Tre grandi giornalisti e un bravo allenatore segnarono il destino di Michel Jazy
La copertina della rivista di ispirazione cattolica degli emigrati polacchi in Francia celebra il nuovo primato del mondo sui 3.000 metri (7'49"0) di Jazy, siamo nel 1965, a Melun, la gara era sulla distanza delle due miglia, e anche lì fu record; quel giorno precedette l'australiano Ron Clarke e il tunisino Gammoudi, altri grandi del mezzofondo di quegli anni. Michel era l'idolo dei polacchi francesi, che erano orgogliosi dei suoi antenati originari di quella Nazione (ringraziamo gli amici Janusz Rozum e Luc Beucher per questo raro documento). A seguire, la copertina del bel libro di Gaston Meyer sulla storia dell'atletica francese. Sotto: Michel al lavoro alla linotype nella tipografia del quotidiano sportivo L'Equipe. Infine, la classifica nazionale a fine 1953 dei 1.000 metri della categoria cadetti, Michel, poco più che diciassettenne, è quarto (documento ripreso dalla rivista L'Athlétisme, edita dalla Federazione)